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9. SEMPRE PIÙ AVANTI

SEMPRE PIÙ AVANTI

Vogliamo che Bergamo sia “avanti”, nell’innovazione tecnologica e ancor di più in quella sociale. Per questo abbiamo puntato forte sull’innovazione, in tutti i campi. Il risultato?

In 4 anni siamo passati dal 18° al 5° posto tra le città italiane più innovative.

Il “Bergamo Wi-Fi”, pubblico e gratuito, installato in 223 luoghi della città, è oggi una delle più estese reti italiane. Conta 300.000 utenti, il 30% stranieri.

Abbiamo posto la tecnologia al servizio dei cittadini: nuovo sito, nuovi servizi on line con un aumento del 70% dei certificati anagrafici on-line, nuovo SUEAP con l’88% di pratiche totalmente digitali. Abbiamo tagliato del 70% le code all’anagrafe (e abbiamo introdotto i servizi su appuntamento).

9.1 La tecnologia al servizio del cittadino

Ci impegneremo per fare di Bergamo il primo comune al 100% digitale nei processi amministrativi: tutti gli atti amministrativi accessibili da casa h24, con un risparmio di 1 milione l’anno. Abbiamo in programma l’anagrafe con zero code, tutte le pratiche su appuntamento. In ogni quartiere vogliamo aprire uno sportello del comune per segnalare, ricevere informazioni e risolvere i “piccoli problemi”. Il Bergamo Wi-Fi, pubblico e gratuito sarà esteso, a coprire tutti i quartieri della città. Utilizzeremo la sensoristica per gestire l’illuminazione pubblica e per ottimizzare la raccolta dei rifiuti. 

Sempre grazie ai sensori, da installare su tutta la flotta di ATB, pubblicheremo gli orari dei mezzi in tempo reale, disponibili alle fermate e attraverso app e totem

Vogliamo che diventi molto più facile pagare il biglietto del pullman; con la bigliettazione elettronica, pagando a bordo con carte digitali o sms, senza maggiori costi. 

L’accesso a Internet è ormai un diritto. In accordo con le società di telecomunicazione, porteremo la fibra ottica in ogni appartamento e si potrà navigare ad alta velocità. 

Grazie a internet veloce si potrà lavorare da casa. Il lavoro agile sarà per i dipendenti del comune una possibilità sempre più concreta: potremo estendere l’orario serale e le consulenze specialistiche per i cittadini. 

Vogliamo che i dati dell’amministrazione siano ancora di più trasparenti e accessibili. Per questo lavoreremo ad un potenziamento del portale open data.

 Infine, dobbiamo evitare che intorno al digitale nascano nuove disuguaglianze. Istituiremo un Osservatorio cittadino sul Digital divide e renderemo permanenti i corsi gratuiti di informatica per gli over 65.

Per quanto riguarda i servizi cimiteriali, prevediamo un ampliamento degli orari di apertura, l’installazione di un sistema di illuminazione interna e la revisione del regolamento, con l’introduzione della possibilità di ingresso in bicicletta.

9.2 Organizzare la partecipazione

Vogliamo che il nostro comune si collochi all’avanguardia anche nella gestione dei processi di partecipazione dei cittadini.

Esistono diversi forme diverse di partecipazione. Ascoltare i bisogni, informare i cittadini, rendere trasparenti i processi, consultare, co-progettare, collaborare, co-gestire, ne rappresentano profili diversi ma ugualmente importanti. Il nostro obiettivo per il prossimo mandato è organizzare la partecipazione, creando una struttura capace di gestire in modo chiaro ed efficiente i diversi profili di relazione e i diversi processi. Ascoltare i cittadini, i loro bisogni, le loro proposte, perché possano contribuire a migliorare le decisioni, deve diventare un “modus operandi” comune agli assessorati e ai vari settori “tecnici” dell’amministrazione.

Verrà costituito un Ufficio Partecipazione, dipendente da assessore con specifica delega, al quale farà riferimento un responsabile tecnico della partecipazione, individuato da ogni assessorato con l’impegno ad individuare strumenti, tecniche e progetti per costruire la relazione con i cittadini e a promuovere e coordinare i progetti di partecipazione trasversali a tutta l’attività amministrativa, per assicurarne la coerenza.

Abolite per legge le circoscrizioni, abbiamo scelto di investire sulla cittadinanza attiva. Le Reti Sociali esistevano già in alcuni quartieri. Noi le abbiamo “riconosciute” e promosse, investendo sulle nuove figure degli “operatori di quartiere”, facilitatori delle relazioni sociali all’interno delle comunità locali e punto di raccordo tra l’amministrazione e i cittadini dei diversi quartieri. Nei prossimi anni cercheremo di avere un operatore per ogni quartiere, a tempo pieno; insieme, gli operatori costituiranno il “team dei quartieri”: gli operatori avranno il compito di fare da tramite tra i quartieri e il comune, ascoltando, sintetizzando i bisogni dei cittadini e riportandoli ai settori di competenza, organizzando la relazione con i cittadini. Il team dei quartieri farà riferimento all’Ufficio Partecipazione.

Formazione: i componenti del nuovo ufficio, i responsabili di settore della partecipazione e gli operatori di quartiere seguiranno una formazione specifica rispetto a metodologie, tecniche e strumenti per coinvolgere e far partecipare i cittadini.

I Laboratori permanenti: in questi anni l’ascolto e la co-progettazione con i cittadini sono stati sviluppati principalmente attraverso l’esperienza positiva delle Reti Sociali. Intendiamo valorizzare questa modalità di lavoro insieme ai cittadini, arricchendola di contenuti, obiettivi e strumenti di collaborazione. L’Ufficio Partecipazione, in collaborazione, con il team dei quartieri, in collaborazione con il gruppo di tecnici intersettoriale, si occuperà di promuovere la partecipazione cittadina attraverso i “laboratori permanenti”: percorsi di riflessione, di coinvolgimento e di confronto sui temi più rilevanti per la vita della città e per il suo futuro, tra cui i maggiori progetti di trasformazione urbana (definiti dall’art.8 ter del Regolamento sulla partecipazione). I cittadini potranno così affrontare questioni che ritengono fondamentali per il loro quartiere e per la città.

Una città che co-progetta e che collabora: in questi anni le reti sociali e i loro operatori sono state vere e proprie “antenne nel territorio”. Riteniamo importante continuare a lavorare su questa strada per promuovere iniziative e co-progettare esperienze attorno ai temi socio-culturali che interessano i territori (politiche sociali, giovani, sport, pari opportunità, integrazione e istruzione). Lavoreremo anche per potenziare le forme di cura, rigenerazione e gestione dei beni comuni urbani da parte dei cittadini, per le quali abbiamo creato un Regolamento molto avanzato.

Una città che risolve i problemi quotidiani: con l’eliminazione delle circoscrizioni è venuto meno un punto di riferimento di quartiere per le richieste e le esigenze di tutti i giorni. Si studierà un piano che preveda per ogni singolo quartiere o per raggruppamenti di quartiere, la costituzione in spazi comunali di “sportelli di quartiere” in cui unificare i servizi di ascolto, supporto, informazione al cittadino (dall’operatore di quartiere ai vigili, ai poli decentrati dei servizi sociali).

Per favorire il pluralismo democratico e la partecipazione vogliamo poi semplificare le procedure di occupazione del suolo pubblico per la raccolta di firme o attività di propaganda politica. Alla luce dell’avanzata digitalizzazione dei processi amministrativi riteniamo, ad esempio, che sia possibile ridurre da 15 a 5 giorni lavorativi la durata massima del procedimento per il rilascio dei permessi di occupazione suolo. La procedura andrà il più possibile semplificata e dovrà evitare che un’unica richiesta di un singolo partito possa assicurare l’occupazione suolo per un periodo troppo esteso. La stessa semplificazione vogliamo introdurre per l’utilizzo di sale comunali per incontri e convegni.

Infine, siamo impegnati a sostenere ogni iniziativa volta a semplificare le attuali disposizione di legge in materia di presentazione delle liste elettorali, auspicando l’introduzione delle firme online.

9.3 Avanti nella gestione del bilancio

Un ambito in cui il Comune di Bergamo si è mostrato particolarmente efficiente è quello della gestione del bilancio, che in questi anni ha puntato in modo particolare sulla trasparenza, con l’adozione del cosiddetto “bilancio in chiaro”, una modalità di esposizione tramite infografiche e dati di immediata comprensione, pubblicati sul sito del Comune, che ha reso facilmente comprensibili ai cittadini i contenuti essenziali di ogni bilancio annuale.

Quanto alle scelte concrete, abbiamo lavorato per preservare la regolarità e l’equilibrio di entrate e spese, riducendo al contempo il debito ereditato dal passato e la pressione fiscale sui cittadini.

Sul lato delle entrate, abbiamo fatto del contrasto all’evasione ed all’elusione fiscale una priorità, portando il Comune di Bergamo, per risorse recuperate tra il 2009 ed il 2018 in proporzione agli abitanti, al primo posto in Italia. L’attività di contrasto all’evasione dei tributi locali ha portato nelle casse del Comune, nel solo 2018, a far emergere 6 milioni di euro di mancati pagamenti, già avviati alla riscossione.

Quanto agli investimenti, nei cinque anni di mandato sono stati effettuati investimenti per più di 110 milioni complessivi, cui devono aggiungersi i 14 milioni di euro di finanziamenti provenienti dal Bando Periferie (la parte in conto capitale).

Nei prossimi anni, l’attenzione maggiore dovrà concentrarsi sull’analisi ed il controllo della spesa corrente. A questo fine cureremo il controllo di gestione, per un’analisi in tempo reale dell’andamento della spesa nei diversi settori dell’Amministrazione. Sul fronte dei tributi, la lotta all’evasione rimarrà una priorità assoluta. Tutti i servizi essenziali saranno mantenuti. Il finanziamento degli investimenti, considerato il calo progressivo dell’avanzo di amministrazione, sarà garantito attraverso il ricorso agli oneri di urbanizzazione, in crescita; alla leva finanziaria (grazie all’abbattimento del debito generatosi in questi anni); alla valorizzazione del patrimonio immobiliare del Comune; al ricorso, come è stato in questi anni, a nuove partnership pubblico-private.

In coerenza con l’impostazione generale delle politiche di partecipazione, verrà applicata la pratica del “bilancio partecipativo” (previsto dal Regolamento della partecipazione) per dedicare una quota del bilancio comunale alla realizzazione di proposte dei cittadini. 

Per favorire la massima trasparenza e il monitoraggio da parte dei cittadini, prevediamo infine la pubblicazione sul portale del Comune dei dati sulla qualità effettiva e percepita di tutti i principali servizi erogati dall’amministrazione e/o dalle sue società partecipate. Queste ultime saranno tenute alla periodica pubblicazione dei rispettivi dati economico-finanziari.

9.4 Avanti nel contrasto al gioco d’azzardo patologico

Siamo stati il primo Comune italiano a combattere il gioco d’azzardo patologico con un regolamento che ha introdotto fasce orarie in cui è vietato giocare e che ha resistito ai ricorsi delle grandi società del settore. In questo modo siamo riusciti a frenare un fenomeno che è purtroppo in costante ascesa in tutta Italia e abbiamo ispirato la linea di molti altri Comuni italiani.

Nei prossimi anni continueremo questo impegno, monitorando costantemente il consumo di gioco per tipologia di gioco, accompagnandolo con massicce campagne contro la dipendenza da gioco e con il dialogo con i Comuni che circondano Bergamo, affinché adottino il nostro regolamento.

Proseguiremo anche il lavoro di rappresentanza dei Comuni italiani nel confronto con Governo, dopo che l’attuale maggioranza ha completamente affossato il progetto di rottamazione di circa il 50% delle slot che era stato approvato dalla Conferenza unificata Stato-Regioni-Enti Locali, anche per includere nel regolamento le lotterie istantanee.

9.5 Avanti nell’integrazione

La sfida dell’immigrazione, ora che i flussi d’ingresso si sono di molto ridotti, si gioca sul fronte dell’integrazione. Nessuno crede più infatti alla favola dei “600 mila rimpatri immediati”, quanti sono i migranti irregolari presenti nel nostro Paese.

La politica del Governo attualmente in carica pare andare nella direzione contraria – con il Decreto Sicurezza ha ristretto i termini di concessione del permesso di soggiorno e aumentato il numero degli irregolari – ma noi pensiamo che non ci sia altra strada – per garantire dignità, legalità e sicurezza – che lavorare per una buona integrazione di chi, provenendo da altri Paesi, manifesta la volontà di rispettare le regole e di vivere lavorando onestamente.

E’ questa la convinzione che ha in questi anni guidato le nostre scelte sul tema dell’immigrazione. Il lavoro che abbiamo fatto su questo fronte – parlando degli arrivi degli ultimi anni e più in generale del tentativo di includere nel tessuto sociale della città le molte migliaia di cittadini provenienti dall’estero che risiedono a Bergamo – è descritto al capitolo 1.6 (“La città che accoglie e promuove integrazione”), e così ciò che intendiamo fare nei prossimi anni in questo campo.

Accanto a tutto ciò è nata, in più, un’esperienza particolarmente innovativa, che abbiamo realizzato insieme alla Diocesi e a Confindustria. Si tratta dell’Accademia per l’Integrazione, un progetto unico in Italia per formare i richiedenti asilo – a partire dall’apprendimento dell’italiano e di un mestiere – perché possano lavorare e mantenersi.

I “ragazzi dell’Accademia” sono in questi mesi diventati familiari ai cittadini di Bergamo per le molte occasioni in cui li hanno visti impegnati in attività di volontariato utili alla nostra comunità. Nel frattempo sono stati avviati alla formazione professionale, e contiamo che i più volonterosi tra loro possano approdare ad un lavoro regolare.

Quello dell’Accademia è un progetto che intendiamo proseguire ed estendere nei numeri. Lavoreremo anche per diffonderne la conoscenza, perché sia replicato anche in altre città e perché le istituzioni nazionali ne considerino i molti aspetti positivi.

Non ci limiteremo però a questo. Faremo il possibile, sempre in collaborazione con il Terzo settore, per estendere le pratiche di formazione linguistica e professionale anche agli stranieri cui è stato riconosciuto il permesso di soggiorno ma che mancano delle competenze necessarie per poter ottenere un lavoro regolare che consenta loro di mantenersi. Svilupperemo inoltre progetti pilota che promuovano forme di autoimprenditorialità ed empowerment individuale, come già indicato al paragrafo dedicato alle politiche per i Giovani